Osannato dall’OMS, imitato dall’Europa, sbandierato dalla maggioranza del Governo Conte: ma in cosa consiste il famoso Modello Italia? E soprattutto, c’è da esserne fieri per l’impatto reale che sta avendo nel contrastare l’epidemia da Covid19 – Coronavirus?

In cosa consiste il modello Italia?
Step 1: LA MINIMIZZAZIONE
Il Modello Italia consiste innanzitutto nell’aver ignorato e minimizzato il pericolo di un’epidemia da Coronavirus. Tutti ricorderanno il famoso video di Zingaretti che rideva al pericolo, oppure il video di Conte che si bullava della chiusura del traffico aereo. Nel frattempo le opposizioni chiedevano a gran voce di non sottovalutare la questione. O ancora lo spot imbarazzante promosso dal ministero della salute. Per chi ha la memoria corta, li riportiamo di seguito.
STEP 2: I DECRETI A SINGHIOZZO
Come dimenticare la serie di decreti emanati dal presidente del consiglio, via via più astringenti alle libertà dei cittadini, via via più confusionari e farraginosi. Si inizia col Dpcm 23 febbraio 2020, finalizzato a contenere la diffusione dell’epidemia nei comuni “focolaio” di Lombardia e Veneto. Si prosegue con il Dpcm del 25 Febbraio, poi il DL del 28 febbraio, il Dpcm del 1 Marzo. Senza contare le già vigenti ordinanze a singhiozzo dei vari ministri di fine gennaio. A seguito i Dpcm di 8, 9 e 11 Marzo.
I risultati? una confusione totale data dal passaggio tra minimizzazione e terrorismo. In TV non si parla d’altro, sui giornali non si parla d’altro. Le misure vengono trattate in un modo diverso in ogni regione, in ogni provincia, in ogni comune. Non esistono fonti attendibili che chiariscano i punti farraginosi dei decreti. Tutti tuttologi, tutti terroristi, tutti virologi, tutti medici, tutti positivi, tutti negativi. In una parola: CAOS.
STEP 3: Il coraggio a metà
Supermercati aperti, passeggiate proibite, sport concesso, sport proibito, profumerie aperte, banche chiuse, aziende aperte, ristoranti chiusi. Chiudere tutto o chiudere niente? Questo è il dilemma da risolvere, ma richiede il coraggio che va oltre alle chiacchiere. Il modello italia quindi si racchiude nella confusione e nell’indecisione. Per non parlare della fiscalità, aspetto sbandierato dal governo come un trofeo ma riassumibile nel solito, indecifrabile caos italiano: incentivi per le p.iva per alcune si, altre no. Per quelle del si, procedura introvabile. Per le aziende: conviene continuare a produrre o avvalersi degli ammortizzatori sociali? boh.
In tutto questo i presidenti delle varie regioni chiedono chiarezza, senza ottenerla. Chiedono sin da subito misure severe, tamponi in massa. Inascoltati, dapprima derisi e poi messi in disparte. Ascoltati a metà.
I RISULTATI DEL MODELLO ITALIA
Possiamo riassumere, tristemente e senza possibilità di confutazione, i risultati del modello italia in: blocco dell’economia con conseguenti danni incalcolabili all’economia già traballante, aumento esponenziale e incontrollato dei contagi, record mondiale di morti (più della Cina), psicosi collettiva (persone che usurano i polpastrelli dei cani pur di uscire, persone che denunciano il vicino in giardino che taglia l’erba, offese a chi fa sport da solo, minacce sui social, ecc).
Possiamo quindi pensare, anche lontanamente, che il “MODELLO” ITALIA nel trattare il Coronavirus possa essere di esempio per qualsivoglia nazione europea o extra europea? Sicuramente si, nel non imitarlo. Nel prendere decisioni e nell’intraprendere azioni ferme, decise, concrete. Come il ben più efficiente MODELLO KOREA del sud. Ma di questo parleremo nel prossimo articolo.
Ho molto apprezzato l’intervento sulla corsa….non avrei potuto esprimerlo meglio
Che sollievo aver letto qualcuno dare corpo alle proprie idee
Mi sentivo una pazza
Ora so che siamo perlomeno in due
Molto ci sarebbe da dire anche sul pasticcio degli ultimi due decreti..: quello del presidente del Consiglio e quello del governatore Fontana
Quale è sovraordinato a che cosa..
Insomma di nuovo il burocratese…di nuovo l’azzeccagarbugli
Peccato aver perso l’occasione , l’ennesima , di dimostrare che di burocrati si può, si deve, fare a meno
Ciao Elena, ti garantisco che siamo in tanti. Quell’articolo ha avuto la bellezza di 1000 condivisioni 🙂
In questo momento l’articolo non merita commenti.
A propositoavete dimenticato di citare l’importante intervento di Salvini che il 27 febbraio chiedeva,insistentemente di tenere tutto aperto perché non vi erano problemi, senza parlare della maggior parte degli amministratori del nord che dopo aver disperso/rubato milioni a favore della sanità privata, prima hanno sottovalutato il fenomeno trovandosi in serie difficoltà poi hanno chiesto aiuti per cercare di arginare i loro problemi tra l’atro ai danni dell’Italia meridionale
Questo articolo è scritto molto bene e molto utile.
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Baci! 🙂