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Ti trovi qui:Home / Attualità / I discorsi di Conte: l’apologia dei verbi al futuro

I discorsi di Conte: l’apologia dei verbi al futuro

Sig. Nessuno · 30 Aprile 2020 · 4 commenti

Faremo, destineremo, metteremo, sarà allo studio, finanzieremo, aiuteremo. Ma quando?

Oramai non ci crede più nessuno. 2 mesi di promesse, di cifre buttate li, di soldi mai arrivati. Qualcuno ancora ci crede?

Dopo l’ennesimo discorso di oggi alla camera e al senato del presidente Conte, sorge spontanea una domanda: la finiamo con questi verbi al futuro? L’economia non si nutre di promesse ma di fatti. I mercati non si fidano delle promesse, ma delle manovre. E quindi, dove sono finiti tutti questi soldi promessi?

I 600 euro alle p.iva

Dove sono finiti quei famosi 600 euro? Ad alcuni sono arrivati, ma l’erogazione è stata interrotta presto, lasciando a piedi decine di migliaia di partite iva costrette a non lavorare e abbandonate alla povertà. Mancano all’appello qualcosa come 48 milioni di euro. Ma i miliardi stanziati non erano 400? Insomma, Conte direbbe PAGHEREMO.

I 25000 euro alle imprese: forse e a caro prezzo

Le imprese sono state le più umiliate dal governo Conte bis. Illuse, derise e affogate nella burocrazia inconcludente italiana. Tonnellate di documenti da presentare alle banche, tasso d’interesse al 4,86%. 1000 euro per istruire la pratica, 4 euro mensili di spese di incasso rata. Insomma, nemmeno le banche si fidano più di questo governo. Conte direbbe: finanzieremo.

La cassa integrazione fantasma

E le imprese con centinaia di dipendenti in cassa integrazione? Anche qui ci pensa la burocrazia interminabile imposta dal governo. Ogni regione registra una procedura diversa, per la gioia delle imprese che hanno sedi in diverse regioni. Ci sono regioni, come la Sicilia, in cui le domande trasmesse all’INPS sono ancora zero. In Lombardia al 15 Aprile risultavano 37 domande. Ma dove sono finite tutte le altre domande dalla regione più produttiva d’Italia? Semplice: soffocate nelle lentezze e nei labirinti degli enti italiani. I tempi si allungano e la promessa di Conte, ovvero il pagamento entro il 15 Aprile, slittano al futuro. Conte direbbe aiuteremo.

In tutto questo, il gradimento di Conte è saldo al 66% degli Italiani, che muoiono di fame, fieri di questo governo.

Archiviato sotto:Attualità, Economia, Politica

Interazioni del lettore

Commenti

  1. Betty dice

    30 Aprile 2020 alle 15:27

    E il Reddito di Emergenza per disoccupati e chi NON percepisce nessun aiuto (tipo Reddito di Cittadinanza/Naspi)?
    E i 600 euro dati a caso (leggi [email protected]@@) anche a chi in banca aveva 500.000€?
    💩💩💩💩💩💩💩💩

    Rispondi
  2. silvia varriale dice

    30 Aprile 2020 alle 15:39

    è l’esatto comportamento del Presidente conte

    Rispondi
  3. silvia varriale dice

    30 Aprile 2020 alle 15:40

    è l’esatto comportamento che ha il Presidente Conte

    Rispondi
  4. Luca Cadei dice

    30 Aprile 2020 alle 20:53

    Ho dei dubbi sulla natura dell’indice di gradimento .

    Rispondi

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